La Chiesa e il gioco d?azzardo: uno sguardo dalla storia al presente

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Le origini: i primi cristiani e i dadi

Fin dai primi secoli, i cristiani hanno visto nel gioco d?azzardo più di un semplice passatempo. Nei testi dei Padri della Chiesa, come Agostino e Giovanni Crisostomo, troviamo parole dure contro i dadi e le scommesse. Per loro, affidare la vita alla ?fortuna? significava non fidarsi di Dio, ma della sorte cieca. Giocare per denaro era associato all?avidità (cupiditas) e al rischio di allontanarsi dalla fede.

Medioevo: divieti e ammonimenti

Durante il Medioevo, i giochi d?azzardo erano diffusi tra cavalieri e popolani. La Chiesa reagì con divieti e ammonimenti: nei monasteri era proibito giocare a carte o a dadi, e diversi concili equiparavano l?azzardo a un comportamento dissoluto. Non era solo questione morale, ma anche sociale: le famiglie spesso cadevano in rovina a causa di debiti contratti al tavolo da gioco.

Riforma e severità protestante

Con la Riforma, la condanna si fece più netta. Lutero e Calvino consideravano l?azzardo una perdita di tempo e di risorse, incompatibile con la vita cristiana. A Ginevra, nel XVI secolo, i giochi d?azzardo vennero persino vietati per legge. La sobrietà era vista come segno di serietà e fede autentica.

Il Catechismo cattolico e la misura

Oggi, il Catechismo della Chiesa cattolica insegna che i giochi d?azzardo non sono peccato in sé, ma lo diventano quando privano la persona o la famiglia dei beni necessari o generano dipendenza. La chiave è la misura: se il gioco diventa un padrone, l?uomo perde la libertà donata da Dio.

Le sfide moderne: online e dipendenze

Nel XXI secolo, con l?arrivo di internet e degli smartphone, l?azzardo è entrato nelle case sotto forma di casinò online, slot digitali e scommesse sportive 24/7. La velocità, l?accessibilità e la promessa di guadagni facili hanno moltiplicato i casi di ludopatia (dipendenza da gioco).

Le chiese evangeliche e cattoliche, anche in Italia, denunciano con forza questo fenomeno. Non si tratta solo di ?giocare un po? troppo?, ma di un problema che colpisce giovani e adulti, minaccia famiglie e diventa una nuova forma di schiavitù.

Cronologia: la Chiesa e il gioco d?azzardo nei secoli

Epoca

Evento/Atteggiamento

Note principali

IV?V sec.

Condanna dei Padri della Chiesa (Agostino, Giovanni Crisostomo)

L?azzardo visto come cupiditas e mancanza di fiducia in Dio.

XIII?XIV sec.

Concili medievali vietano i dadi e le carte nei monasteri

Giocare era equiparato a comportamento dissoluto e pericoloso per le famiglie.

XVI sec.

Riforma protestante (Lutero, Calvino)

L?azzardo considerato perdita di tempo e risorse; a Ginevra introdotti divieti civili.

XIX sec.

Catechismo cattolico moderno

Gioco ammesso solo se moderato e senza danno economico o dipendenza.

XX?XXI sec.

Diffusione del gioco legale e online

La Chiesa denuncia la ludopatia come nuova forma di schiavitù.

La posizione della Chiesa di oggi

La Chiesa, nelle sue varie tradizioni, non demonizza ogni forma di gioco, ma mette in guardia contro l?illusione della fortuna. In particolare, gli online casinò Rocky Spin rappresentano un pericolo maggiore: accessibili a tutti, spesso aggressivi nella pubblicità e capaci di creare dipendenza rapida e invisibile.

Il messaggio rimane chiaro: la vera speranza non sta nel caso né nella vincita, ma in Cristo. Solo in Lui l?uomo trova sicurezza, libertà e un futuro che non dipende dalla sorte, ma dalla grazia.


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